A proposito del fallimento della TOP.
Giovedì finalmemte dopo mesi di assordante silenzio è stata
convocata la commissione di indagine per tentare di capire le motivazioni
politiche che hanno portato alla chiusura della partecipata ed alla perdita del
posto di lavoro di alcuni onesti lavoratori.
In quest’ occasione alcuni
politologi di lungo corso sono riusciti a dimostrare che la matematica non è
una scienza esatta ma una opinione.
Per questi cervelloni non
sempre tre più tre fa sei. Alcune volte cinque altre sette.
Ricordiamo che i debiti
accumulati dalla TOP li pagheremo noi Collegnesi e non certo chi ha provocato
il dissesto finanziario.
Vi diamo un breve resoconto di quanto accaduto in
commissione:
Il 17 ottobre si é
riunita la
Commissione Consiliare sulla TOP (la partecipata del Comune
in liquidazione), presidente il Consigliere Pino Superbo.
Il Direttore generale dott. Tomarchio ha riferito sulle
osservazioni della Corte dei conti in merito al bilancio e alla liquidazione
della TOP. Per il bilancio si é risolto velocemente con i chiarimenti del
Direttore, poiché si trattava di rilievi puramente tecnici.
Per la TOP
la Corte ha espresso perplessità su alcune iniziative del Comune e il Direttore
ha riferito che la liquidatrice sta tentando un concordato al 65% con i
creditori.
Il dibattito si é incentrato dapprima sul fatto che la
liquidatrice della TOP aveva riferito in Consiglio Comunale che avrebbe tentato
di chiudere con i creditori offrendo il 50%, mentre ora risulta un’ offerta del
65%. É stato detto che questo non comporta un esborso maggiore dell’autorizzato
perché si sono incassati alcuni crediti che sembravano inesigibili e i debiti,
terminate le verifiche, si sono assestati a valori più bassi degli ipotizzati.
Non é stato chiarito però se i crediti incassati erano
quelli relativi ad alcune fatture emesse a carico dello stesso Comune di
Collegno (fatture relative al 2009, ma emesse nel 2011) e che il Comune aveva
contestato.
I Consiglieri Grosso Ciponte e Criniti hanno sottolineato
come non fosse ancora comparso davanti alla Commissione il responsabile dei
LL.PP., sebbene fosse stata richiesta la sua convocazione, per chiarire il
motivo della sua opposizione al pagamento di quelle fatture.
L’argomento é importante perché al mancato pagamento di
quelle fatture si tende a far risalire l’inizio del dissesto della TOP.
Ora, dopo anni di contenzioso, si é giunti a un accordo tra
Comune e TOP per cui sostanzialmente si pagheranno due delle fatture contestate.
Però non sono chiari i motivi di
quest’ accordo: se le fatture erano legittime dovevano essere pagate allora, se
non lo erano non potevano essere ora oggetto di accordo neppure per un
pagamento parziale.
Il fatto é che ai 260.000 €
stanziati per la TOP
nel bilancio 2013 si vanno ad aggiungere questi altri 100.000
per le due fatture poste in pagamento.
Cari politologi i conti
non tornano.
Altra ferma richiesta di Grosso Ciponte e Criniti é stata quella di ascoltare, alla
luce dei rilievi fatti dalla corte dei conti,
i Revisori dei conti della TOP e del Comune per confermare che tutti i
procedimenti seguiti per la liquidazione della TOP siano legittimi e
nell’interesse del Comune: “La nostra espressione di voto – affermano – si é
basata sul fatto di ritenere veritiere le informazioni ricevute, ma ora alcune
ci paiono non corrispondenti alla realtà, rapportandole all’evoluzione della
situazione: vorremmo chiarimenti”.
Ulteriore punto cruciale su cui non si ha avuto risposta é
la questione del socio minoritario di TOP, il CIDIU. In effetti TOP era per il
90% del Comune e per il 10% del CIDIU.
Fino a che questo non
si é ritirato, deve rispondere della sua quota parte di debiti, grandi o
piccoli che siano, e non può scaricarli tutti sul Comune.
A fronte delle considerazioni di Lava che esisterebbero gli
estremi per portare tutti i documenti alla Magistratura, il PD si schierava
unito (Superbo, Cavallone e Molinari) affermando che non esistono problemi da
parte loro e che si può procedere tranquillamente in questa direzione, se si
nutrono dubbi sulla trasparenza dell’operato: un’impresa finita male, con
errori di gestione, ma niente altro.
Alcuni battibecchi hanno “ravvivato” la riunione che si é
chiusa con la netta presa di posizione dei Consiglieri Grosso Ciponte e Torre
Criniti: “Rinnoviamo Collegno
dichiara ufficialmente che non voterá, nel modo più assoluto, nessun atto che
porti a un maggior esborso da parte dei Collegnesi .
Collegno, 18/10/2013
Mauro
Grosso Ciponte
Maria
Torre Criniti
Tiziana Sciarrino
Ma chi era il presidente della TOP? Non è quel signore che vuole fare il Sindaco?
RispondiElimina