venerdì 29 novembre 2013

SCUOLE INSICURE O ECCESSO DI ALLARMISMO?


 

Il comune di Collegno, tramite il suo Assessore agli edifici pubblici Oreste NOVARA, risponde all’allarme, ingiustificato, pubblicato qualche giorno fa dal quotidiano “LA STAMPA”, che non ha ritenuto opportuno ascoltare anche il parere dell’amministrazione comunale.

In merito alle lamentele, l’Ass. Oreste NOVARA ha risposto sul giornale “LUNA NUOVA” del 19 novembre u.s. .

Sulle paure paventate dall’articolo l’ass. NOVARA risponde: “Abbiamo fatto tutti gli accertamenti molto prima delle segnalazioni. Le nostre scuole sono tra le migliori che ci siano: è tutto a norma e abbiamo tutte le certificazioni, i luoghi dove stanno gli studenti sono sicuri, nessuno è abbandonato e non mandiamo i ragazzi allo sbaraglio”.

Tutto è nato dalla lettera inviata dalla RSU della scuola GRAMSCI, dal Prof. Luigi Schiffo del 23 ottobre u.s.

Da parte dell’amministrazione comunale si rileva che le problematiche segnalate non sono di origine strutturale, ma dovute alla normale usura degli edifici, che richiedono  normale e periodica manutenzione.

Per la scuola GRAMSCI, il Comune ha partecipato a un bando regionale presentando un progetto per la sostituzione totale degli infissi per il miglioramento energetico dell’edificio, ma le finestre possono essere usate com’è stato finora. Il progetto è stato accettato e posto in graduatoria.
L’ass. NOVARA: “Dopo la grandinata di agosto abbiamo prenotato i lucernai: essendo vecchi c’è voluto più tempo per averli, ma abbiamo finito di montarli giovedì. Il palchetto nella palestra è già arrivato e si trova a scuola; lunedì si è misurato il tasso di umidità sul pavimento e mercoledì è iniziata la posa in opera. I lavori termineranno la settimana prossima.

Ancora l’ass. NOVARA:”Sul fatto che la lana di vetro sia nociva ci sono ipotesi e nessuna certezza. Comunque poiché non lasciamo nulla al caso c’era già da qualche tempo un monitoraggio programmato ed iniziato martedì”.

Altra polemica riguardava un computer, esploso con fuoriuscita di fumo, spiega l’ass. NOVARA: “ I pc non sono forniti dal Comune, comunque al di là di questo non so se è stato per un cortocircuito o surriscaldamento, ma è ovvio che l’impianto antincendio non sia entrato in funzione, perché occorre una quantità di fumo maggiore o un inizio di sviluppo di incendio. Per quanto riguarda il salvavita è lo stesso, perché se c’è un corto interno c’è una protezione interna agli stessi apparecchi. Comunque tutti i controlli del giorno successivo hanno confermato che tutto ha funzionato per il meglio”.

La verifica semestrale ai dispositivi antincendio e rilevatori è stata fatta e certificata il 31 maggio e non è stato rilevato niente di anormale.

Spiega l’ass. NOVARA:” Ben difficilmente un interruttore non può dare la scossa. Abbiamo controllato e i tecnici hanno rilevato che quattro interruttori producevano un ronzio, provocato dalla normale usura, e li hanno sostituiti. Gli impianti elettrici sono stati tutti certificati secondo le norme vigenti e ogni volta che s’interviene l’impresa operatrice, emette una nuova certificazione di conformità”.

Noi pensiamo che prima di preoccupare studenti e famiglie bisognerebbe documentarsi a fondo, anche per dare la possibilità al comune di chiarire l’accaduto, com’è stato fatto, dall’ass NOVARA, sul giornale LUNA NUOVA.

Per caso si vuole iniziare la campagna elettorale spaventando i cittadini?

Se così fosse, sarebbe molto deprimente.



mercoledì 20 novembre 2013

VOGLIO ANDARE DA MIA MADRE…E’ CON LEI CHE VOGLIO STARE. ... di Maria Torre Criniti





Che storia straziante! Come questa tante altre!
Si risolvono nel chiuso di strutture ed istituzioni dove sulla base di relazioni di assistenti sociali, operatori della comunità protetta, magistrati del Tribunale dei minori (in tal caso Torino)    forse   con ottime ragioni decidono.

                F O R S E

Non è giusto decidere senza conoscere le carte sulle quali vengono scritte parole e parole che segnano la sorte di un bambino.
Ma che colpa ha se la sorte gli ha riservato una vita triste  e che nella sua tristezza reclama la sua mamma?
Ricordate il bimbo conteso, per cavilli personali tra la farmacista e l’avvocato? Il bimbo è finito in una comunità perché a dire nelle varie relazioni troppo viziato?
Quanti ragazzi soffrono nel loro silenzio il dolore atroce di un allontanamento dalla propria madre!
Tutti noi siamo accomunati da un sentimento profondo: amiamo i ragazzi che devono essere educati a crescere, a maturare, a vivere?
Ma la strada da seguire è condivisa da coloro che devono difendere i deboli, gli inermi aiutando gli adulti affinché abbiano i mezzi necessari ed un minimo di sicurezza?
Una casa, un lavoro per adempiere al loro dovere di genotori?
        Non sempre le istituzioni rispondono adeguatamente ai bisogni dei ragazzi, degli alunni, dei bambini.
I numerosi organi che ruotano attorno al bambino soffrono se non funzionano in sintonia, la qualità si impoverisce, fino a diventare pericoloso nell’aiuto non idoneo che si tenta di dare.

PERCHÉ’ SCAPPO DALLA COMUNITÀ?

Si è provato ad aiutare il componente la famiglia o sono stati lasciati soli, per cui diventa difficile ad esempio per una madre provvedere ed accudire i bisogni del mondo giovanile?
Credo che si debba andare oltre le relazioni burocratiche ed usare il dialogo, l’aiuto morale, economico ma soprattutto l’amore.
Essere presenti nelle case in cui esistono i problemi.
E’ un capitolo doloroso aver portato via a due bimbe la madre fatta fuori davanti all'assistente sociale.
 E’ stato fatto di tutto per evitare tale disgrazia?
E come si procede in altri casi altrettanto dolorosi in cui i figli vengono sottratti alla madre e mandati in strutture comunitarie.
La risposta è sempre quella:
LA VOCE DI UN BAMBINO CHE PERCORRE IN BICI L’AUTOSTRADA E URLA  - VOI MI PRENDETE… MA SCAPPERÒ DI NUOVO
VOGLIO STARE CON LA MIA MAMMA!
         
Maria Torre Criniti